Marco Benati, Max Pasqualin / voce, chitarra, armonica, ukulele, kazoo, washboard
Tolga During / chitarra
Lorenzo Lucci / chitarra
Andrea Lamacchia / contrabbasso
Michele Vignali / sax alto
Fabrizio Benevelli / sax alto
Marco Ferri / sax tenore
Giovanni Contri / sax tenore
Alessandro Creola / sax baritono
Luca Barbieri / pianoforte
Mirko Scarcia / contrabbasso
Vittorio Sicbaldi / batteria
Irene Robbins / voce
Luigi Scerra / piano
Nico Catacchio / contrabbasso
Dario Mazzucco / batteria
Giorgio Cavalli / chitarra e voce
Ezio Bruzzese / contrabbasso
Sergio Piccinini / batteria
Guglielmo Pagnozzi / sax contralto, clarinetto
Fabrizio Puglisi / pianoforte
Matteo Zucconi / contrabbasso
Riccardo Frisari / batteria
i menestrelli del duo La Cunza ci abbiano portato alle origini nebulose e mistiche del jazz con un viaggio musicale dall’Africa a New Orleans, e che il Tolga Trio proponga un repertorio capace di intrecciare la musica degli zingari Manouche con il jazz americano del 1930. E che una formazione di dieci elementi, i Saxofollia Project, abbia trascinato il pubblico nel bel mezzo dell’era delle big band tra Glenn Miller e i SuperSax, e la calda voce di Irene Robbins abbia reso omaggio a Ella Fitzgerald e Duke Ellington, due tra i più grandi jazzisti di tutti i tempi. E se il Blue Trio insegna che non si può prescindere dal repertorio chitarristico di Wes Montgomery e dall’eleganza musicale di Miles Davis, la suite A love supreme rivisitata per l’occasione dalla formazione omonima, ha rivelato la genialità di Coltrane e la sua capacità di scuotere dal profondo il mondo del jazz.